L'onda alta
come un edificio di 4 piani che ha causato oltre 30.000
morti e la distruzione della costa nord orientale del
Giappone per un entroterra di 5 chilometri compresa la centrale
nucleare di Fukushima, ha indotto tutti i Paesi coinvolti nella
produzione dell'energia elettrica con il nucleare, ad una
sospensione dei vecchi impianti e alla verifica severa di quelli
più recenti. [04/2011] |
|
La Francia rilancia il nucleare
con il nuovo maxi-reattore EPR (European Pressurized Reactor).
L'EPR è il nuovo reattore atomico di terza generazione. Sarà
il più potente del mondo: con i suoi 1.650 megawatt può assicurare da solo
l'elettricità ad una città di un milione e mezzo di abitanti. I lavori sono
partiti e entrerà in funzione nel 2012. L'EDF punta sulla terza generazione
di centrali per sostituire gli impianti da chiudere nel 2020. Questo
impianto è dislocato a Flamanville, sulla scogliera normanna, dove sono in
funzione dal 1985 altre due centrali nucleari.
L'Enel entra in
questo impianto con una quota di Partecipazione del 12.5% e una
volta in funzione ritirerà energia elettrica
al
costo di produzione.
Dopo l'accordo firmato da Berlusconi e Sarkosy lo scorso
febbraio a Roma, il
gruppo italiano entra con la medesima quota anche nel secondo impianto
EPR
francese di Penly (EDF e GDF Suez) sempre in Normandia che, come per
Flamanville, va a sostituire le due vecchie centrali nucleari
esistenti.
E' passata, naturalmente, l'impostazione originaria di costruire
tutti gli impianti uguali, anzi identici uno dall'altro, in modo
da abbattere i costi di progettazione e soprattutto di
migliorare la sicurezza degli impianti stessi. [03/2009]
In Francia, grazie al nucleare, i prezzi dell'elettricità sono la metà di
quelli di casa nostra. (per usi domestici, a gennaio 2007, 100 kw in Italia
costavano 23,09 euro contro i 12,11 euro della Francia tasse incluse)
TUTTI NUMERI DELL'EPR (European
Pressurized Reactor)
attualmente in costruzione a Flamanville e Penly in Normandia. |
LA POTENZA |
L'INVESTIMENTO |
RISPARMIO COMBUSTIBILE |
URANIO |
SICUREZZA |
PROBABILITA'
DI INCIDENTE |
1650
Megawatt |
4
Miliardi di euro |
-17% |
- 30% |
4 |
1 su
100.000 anni |
E' la potenza garantita del reattore nucleare |
Il 60% è per la parte nucleare |
Rispetto ai reattori di seconda generazione |
E' la minore quantità di scorie prodotte dall'EPR |
Raddoppiano i sistemi di
salvaguardia indipendenti del reattore |
Ridotto di 10 volte. Gli impianti attuali hanno 1 su 10.000 anni. |
L'EDF, a dicembre
2008, per l'impianto di Flamanville ha aggiornato le stime
dell'investimento a 4 miliardi di euro (+20%) con un costo di
produzione di 54 Euro per Megawattora. Oggi in Italia siamo ben
oltre: alla borsa elettrica il prezzo medio d'acquisto previsto
è di 92,72 Euro. [12/2008] |
|
Germania: il governo rilancia
il nucleare civile
Il Paese che nel recente passato è
stato il promotore più deciso dell'addio al nucleare, ha
stabilito di rimandare lo smantellamento delle centrali
esistenti. La cancelliera Angela Merkel ha detto di voler
prolungare di un periodo tra i dieci e i quindici anni il ciclo
operativo i 17 reattori nucleari attualmente in funzione che
forniscono circa il 30% del fabbisogno interno.
L'opposizione protesta fortemente anche perché la messa in
sicurezza delle 14 centrali più vecchie, con i parametri
attuali, costerebbe circa un miliardo di euro per ogni rettore.
Questa enorme cifra occorre essenzialmente per la costruzione di
una robusta cupola protettiva di cemento atta a resistere anche
all'impatto di aerei.
Questa messa in sicurezza dei reattori comporterà un aumento del
costo dell'energia elettrica e i vantaggi economici del
prolungamento della vita delle centrali sarebbero improbabili.
[09/2010] |
Nucleare, nasce l'asse
Berlino - Mosca
Dopo l'accordo sul gasdotto del baltico,
l'asse Berlino-Mosca si ripropone sul nucleare. E' questo il
senso politico del protocollo firmato fra il colosso tedesco
Siemens e l'agenzia russa Rosatom. Lo scopo:
costruire una joint-venture a maggioranza russa per la
costruzione di centrali atomiche in tutto il mondo.
Durissima la reazione di Areva, gigante francese che ha
accusato la Siemens di non rispetto degli impegni previsti dal
patto firmato nel gennaio 2001 dove è inserita una clausola di
non concorrenza nel settore nucleare della durata di 8 anni a
partire dal 2012, anno in cui l'accordo con Siemens si
scioglierà. La denuncia dei francesi sembra profilare uno
spiacevole scontro in tribunale fra le due grandi aziende
europee.
Quanto alla joint-venture fra Siemens e Rosatom ( quest'ultima
avrebbe negoziato fino a qualche settimana fa un accordo con l'Ansaldo),
si pone un obiettivo ambizioso: diventare il numero uno mondiale
del settore scalzando dal piedistallo l'Areva che oggi controlla
circa il 25% del mercato nucleare mondiale.
La virata verso la Russia di Siemens si basa sulla scommessa di
una vittoria elettorale in Germania della cancelliera Merkel,
nuclearista convinta.
Siemens è tra i principali produttori di sistemi di controllo e
gestione per il nucleare mentre Rosatom è uno dei maggiori
costruttori mondiali di impianti nucleari, attualmente è
coinvolta nella costruzione di dodici reattori in diversi paesi
incluso l'Iran.
La joint-venture stima che entro il 2030 verranno costruite nel
mondo 400 centrali nucleari per un investimento di 1.000
miliardi di euro e l'asse Berlino-Mosca punta ad assicurarsi la
metà di questa somma. [03/2009] |
Con una maggioranza schiacciante 509
europarlamentari, contro 153 contrari e 31 astenuti, hanno detto "si" al
nucleare. La relazione sulle fonti e le tecnologie energetiche approvata a larga
maggioranza dal Parlamento europeo il 24 ottobre 2007, considera l'energia
nucleare <indispensabile per garantire a medio termine il fabbisogno
di energia in Europa>. Proprio nella relazione, è stata ribadita l'indispensabilità dell'energia
nucleare per <conseguire gli obiettivi in materia di riduzione dei gas a
effetto serra e di lotta contro il cambiamento climatico>. Questa posizione
ben precisa, che, anche se non vincolante, avrà comunque un peso sulle
future decisioni della Commissione Europea in materia di energia e ambiente.
[11/2007] |
Argomenti correlati:
Le nuove centrali nucleari italiane ai blocchi di partenza
Impianti nucleari dismessi
e siti scorie radioattive in Italia |
Aggiornamento: 04/2011 |
Michele Zampilloni |
Progetto Interamna
ONLUS - Viale Mazzini, 25 05100 Terni - Tel/Fax: 0744 431845 CF 91044470556 |